Ti sta sullo stomaco

Ascoltalo sempre con attenzione. È la parte del nostro corpo addetta alla digestione, ma rappresenta anche l incapacità di accettare situazioni ingiuste e dolorose. Insomma, un vero magazzino della rabbia

Disturbi GASTRO INTESTINALI: sono moltissimi. I più frequenti sono mal di stomaco, colon irritabile, stitichezza, vomito, coliche, reflusso e cattiva digestione. In questo periodo storico così difficile e stressante poi, per molti sono inconvenienti all’ordine del giorno che portano spesso a un eccessivo consumo di farmaci, a cure mediche per tenerli sotto controllo, non di rado senza successo. Sebbene i medicinali siano un aiuto da non sottovalutare e che molti sintomi necessitino assolutamente di essere sottoposti a visite da specialisti in materia, la psicosomatica può essere un valido aiuto, soprattutto nell’individuazione di “cosa”, sul piano psicologico, ci mostrano questi disturbi e su quale problema stanno attirando la nostra attenzione. Insomma, ci insegna a scavare al di sotto del sintomo fisico e a chiederci se forse non c’è qualcosa in più.
Nel caso specifico, la pancia è il luogo deputato alle emozioni profonde a ciò che ti risuona internamente come “vero”, ciò che ti permette di nutrire, assimilare e digerire la vita, non solo attraverso i cibi ma anche con l’aiuto i sentimenti più intensi, quelli che ti toccano dentro, come gioia, paura, rabbia o amore.

Lo stomaco
Cosa ti segnala il mal di stomaco ricorrente che si presenta ogni mattina prima di andare in ufficio? Come mai durante la giornata senti l’acidità nella pancia? Lo stomaco è la parte del nostro corpo addetta alla  digestione del cibo e che, contemporaneamente, rappresenta la capacità di accettazione di uno svariato ventaglio di situazioni tra cui anche quelle che trovi ingiuste, quelle che ti fanno male (nel caso del bruciore) oppure preoccupare e quegli episodi che ti sono “rimasti sullo stomaco” e per le quali proviamo collera, una rabbia che spesso non riesci a esprimere. I parallelismi sono tanti, nel caso del vomito, per esempio, spesso ci sono delle correlazioni con un avvenimento che assolutamente rifiuti, che ti disgusta a tal punto da volerlo  subito eliminare.

L’intestino
Come mai il mio colon, che è sempre stato sereno, ora mi costringe ad andare in bagno ogni tre ore? Perché soffro sempre più frequentemente di stitichezza? L’intestino rappresenta la capacità di assorbire, rilasciare e lasciare andare le tue convinzioni, cambiando le tue idee e a volte in favore di altre scelte di vita. I problemi a esso correlati si legano spesso a paure che ci portano a trattenere, alla ritenzione (nel caso della stitichezza) o al rifiuto di episodi ed emozioni, fino al rifiuto totale di situazioni specifiche che si manifestano sotto forma di diarrea.

UNA QUESTIONE DI PANCIA

Ecco, quindi, il punto su cui riflettere: che nesso intercorre tra questi disturbi, la tua storia personale, la tua quotidianità e le emozioni che vivi? Magari la tua mente razionale non riesce a mostrarti con chiarezza alcune difficoltà che stai affrontando, o situazioni che richiedono più consapevolezza e cura da parte tua. La soluzione migliore è quella di rispondere con estrema sincerità a quel meraviglioso sistema costituito, in ognuno di noi, da mente e corpo, arrendendoci all’evidenza, in questo modo oltre a curarlo farmacologicamente in maniera appropriata, trasformeremo i nostri disturbi in un opportunità di ascolto di noi stessi su diversi livelli: da quello fisico a quello emozionale e psicologico.
Lascia quindi parlare la pancia e ascolta ciò che vuole dirti. Cosa non vuoi digerire? Quali sono le tue paure rispetto al mondo? Quali idee ti tormentano? Non spaventarti: le paure esistono per essere risolte! Accetta e accogli il malessere fisico come parte della tua persona, imparando a essere un individuo che migliora la propria vita andando in profondità, accogliendo quindi anche le sfide e le difficoltà che segnalate dai tuoi disturbi. Grazie alla pancia possiamo osservare, comprendere e risolvere molte emozioni represse, trattenute, difficilmente accettate, “mal digerite”, e sciogliere, anche psicologicamente, alcune questioni personali messe da parte per “quieto vivere”.

ESSERE COSTRUTTIVI
Non subire il disturbo, usalo per capire qualcosa in più di te stesso e del tuo piano emotivo e mentale. Impara a riconoscerti come il solo responsabile della tua vita. Nulla è di per se “bene” o “male”, ogni disturbo che ti si presenta è un’esperienza gradevole o sgradevole che serve a migliorarti attraverso un personalissimo percorso. Cercando infatti di capire le ragioni delle tue disarmonie, puoi passare all’azione per ritrovare il benessere quotidiano. Oltre agli specialisti, agli omeopati e ai medici generali, chiedi aiuto agli psicoterapeuti o ad altre figure professionali che possono darti un aiuto ad osservare e ascoltarti se non ce la fai da solo. Non aspettare: affronta il tuo malessere gastrointestinale come opportunità di diventare consapevole, accrescendo ciò che sai su te stesso… è certamente un’emozionante avventura che ti porterà alla scoperta di te, attraverso il tuo corpo.

 

Pubblicato sul mensile: Dimensione benessere di Aprile 2014